by Chiara Piunno

sabato 2 novembre 2013

Immersione nel verosimile...




Tiro fuori la testa dalla corrente e sono di nuovo a casa.

Lucca Comics è un mare torbido e impetuoso. Di tutte le fiere del settore, credo sia quella capace di travolgerti sotto ogni aspetto.
Quest'anno, per la prima volta, ho sperimentato un due giorni. Motivo?
Sapkowski.
Il padre di Geralt di Rivia era un richiamo troppo forte. Ne è valsa la pena.
Lessi il primo volume della saga dello Strigo quando ormai avevo già concluso la storia di Mèlas; fu un acquisto d'impulso dettato dalle prime righe lette in libreria, e dal fatto - non certo originale ma inconsueto - che Geralt pratica lo stesso mestiere del mio nero cacciatore. "Vediamolo all'opera!" mi son detta.
E che opera.

Non mi dilungherò a osannare un capolavoro; per chi non lo conoscesse, consiglio un rapido approvvigionamento.
Quel che mi ha legato alla saga di questo maestro indiscusso del fantasy, è stata la quantità di lacrime e risate (di pancia) versate nella lettura dei primi due libri tradotti.
Sapkowski ha uno spirito acuto unico, cinico come piace a me, e il tocco delicato dell'esprimere tutto questo senza alcuna ostentazione: nella piena umiltà di chi dice la sua senza la pretesa di imporla (cosa rara fra gli scrittori).
Lucca mi ha concesso di vederlo, parlargli (solo un saluto dato che di inglese non spiccico parola), di ascoltarlo, di fissarlo da vicino... Sono soddisfatta.
Dannato inglese, giuro che ti conquisterò un giorno!
L'incontro, gestito dal bravissimo Fantasy Magazine's Emanuele Manco, ha dato spunto a molte discussioni.

Il contesto scolastico evocava lezioni universitarie (ehehehhehe) e la pazienza della interprete rendeva il tutto più comprensibile (Grazie, santa donna, per avermi illuminata quando non capivo un'acca!).
Io, intanto, smangiucchiavo sakura mochi avanzati.
A lezione finita, è stato come uscire da una bolla irreale e tornare a un altro mondo.
Reale e fantastico, vero e verosimile: perfino in un educational, se c'è Sapkowski di mezzo, non è facile capire quale sia l'uno o l'altro.


 (foto&testi all copyright reserved by Chiara Piunno) ;)

mercoledì 10 luglio 2013

lunedì 10 giugno 2013

TERZO CLASSIFICATO PREMIO CITTADELLA 2013

09 Giugno 2013: PREMIO CITTADELLA 2013

Forse dovrei aspettare...
Magari, sarebbe più saggio attendere di avere un foglio tra le mani, una targa, un'etichetta. Per verificare che non sia stato uno scherzo...
Ma non resisto.
Da ieri mattina ho tutto un nodo di cose da dire, e mi sono abbastanza trattenuta.
Se quello che ho vissuto è stato solo frutto di una allucinazione, perdonate una povera pazza.

"Il principe del Drago" è arrivato TERZO al concorso Premio Cittadella 2013 in occasione del San Giorgio di Mantova Books Fantasy.
Una sorpresa.
Una gioia.
Finalmente, dopo anni, un riconoscimento in ciò che fa da stella polare al mio mondo.
Molti mi han detto "goditi il momento"; altri, "non illuderti"; altri ancora, "vai, continua".
Ho pensato di tutto, e provato una strana frenesia calma.
Cosa significa questo premio per me, per il mio lavoro?
Un punto andato a segno, senza dubbio; ma nei fatti, nulla è cambiato.
Le cose cambiano per restare come sono.
Sono una self. Sono una sconosciuta.
Vero.
Io continuo a scrivere la storia che mi porto dietro da sedici anni, e continuo a scoprire cose nuove di un mondo che esiste solo nella mia testa. E tanto basta, in realtà.
Allora, perché scrivere questo post rivolto a tutti?
Ebbene, per saldare un enorme debito di riconoscenza.
Fabiana - che non smetterò mai di ringraziare per la fiducia - ha detto una cosa che mi ha donato più gioia del premio stesso: "Non vedo l'ora di leggere il seguito... se scrivi così da selfpublisher, chissà cosa avresti fatto con un editor serio!".
Ed è soprattutto questa seconda parte dell'affermazione ad avermi portata qui.
A voi.
A tutti voi: grazie!
Grazie a Giulia, Alessia e Federica, che hanno letto di Mèlas e la sua vendetta nel primo maldestro editing, amandolo ugualmente.
Grazie a Simone, che l'ha visto nascere sul bancone della Bottega e ha aspettato quasi otto anni per leggerlo.
Grazie a Light Yagami, che è un maestro di virtù nascosta e pazzia ostentata, e che ha letto, e riletto i primi stralci. A lui ho dedicato un intero protagonista nel quarto libro, oltre la trilogia.
A mia madre: perché - da professoressa e lettrice selettivissima - se non avesse detto "sì, può andare" io non sarei qui.
A Giancarlo, che ha letto e corretto dove poteva, dandomi una lezione di umiltà letteraria.
Al team della Delos Book, che hanno visto il prequel stentato di una poco pratica esordiente, e mi hanno triturato per bene, in modo da correggermi il tiro per il libro successivo ;)
A Giulio Coso Cosimi, che - assieme a Giulia e Alessia ed Enrico - ha fatto le più comiche fan-art del romanzo, facendomi ridere fino alle lacrime!
A Enrico, che ha letto 600 e più pagine del mio romanzo - malgrado non avesse mai amato i libri - e ogni tanto mi minaccia perché il seguito latita.
A Luca, il mio compagno di sventure (ahahhahahahaha) che trascuro per stare nell'Altro Mondo e che continua a fare il tifo per me, come un cavalier servente d'altri tempi.
A Cora Lo, che è un'ottima scrittrice e non lo vuol capire.
Ad Alessandro Fusco, amico e rivale: ho imparato più da lui cercando di emulare (senza risucirci, lo ammetto ^^'') le sue imprese letterarie che studiando a scuola anni!
A Sonia Barelli, la mia autrice fantasy preferita, che la pensa come me sullo scrivere, ma forse si illude quando dice che il poco che ottiene le basta. Secondo me, infatti, merita di più. Molto di più ;P
Al gruppo dei Fantasy Self-Publishers: dedico a voi questo risultato, perché la qualità di un lavoro (me lo avete insegnato voi) non si valuta in base all'editore, ma in base al lavoro duro che c'è dietro.
A Mara Fontana, scrittrice grandissima, che mi ha insegnato come essere editor e editore di me stessa, che mi ha spronato a gettarmi nella mischia, che mi ha aperto gli occhi sul mondo reale: chi sta fermo e si avvilisce sui "no", perde. Occorre lavorare, e chiedere aiuto e - ogni tanto - anche fidarsi delle persone giuste.
Il merito maggiore va a te!
A Simone Lari, a Maddalena Cioce un grazie per l'amicizia e il sostegno, e la condivisione del mio sogno.
A Teresa un bacio immenso per la bellissima intervista che mi ha fatto.
A Simona Ciuffa, un grazie infinito per avermi ospitato nella sua splendida rivista on-line Comics World-Press.
Al gruppo Aurendor: siete speciali e quasi unici nel vostro genere.
A Ennio, che mi da ottimi consigli ma mi mette sempre nei guai! >:D
A tutti i miei lettori, che amano Mèlas, odiano Luscinia e fanno il tifo per Saphina... o per Qillimar ^^'' (brrrrrr).
A Pierluigi, autore eclettico e avvincente come un novello King: il primo a scrivere una recensione su Il Principe.
A tutti coloro che dicono che i self andrebbero cancellati e che per lo più scrivono immondizia...
A tutti coloro che vorrebbero scrivere davvero, non per moda...
A chiunque abbia avuto una parte grande o piccola in quello che ho fatto, nel bene e nel male, con l'amore o l'odio: GRAZIE.

A tutti,


Orvieto, 10/06/2013


Chiara iuccy linaioli Piunno


giovedì 4 aprile 2013

martedì 2 aprile 2013

Mèlas


Mèlas, quella notte, aveva ucciso quattro persone.

Era la prima volta che rivolgeva le proprie armi contro degli esseri umani.

Per molti colleghi, ciò rappresentava un salto nel buio, un punto di non ritorno: alcuni trovavano in questo tipo di caccia la propria vera vocazione, altri si struggevano nel rimorso per tutta la vita.

Il Vecchio, scegliendo la seconda opzione, aveva iniziato a dipendere dalla bottiglia, e da allora non si era più ripreso.

Mèlas cambiò gli abiti macchiati, pulì se stesso e infine le armi che il vecchio cacciatore di mostri gli aveva fatto usare. La maschera - un pezzo di cuoio scuro ovale che copriva l'intero volto - la piegò e infilò nella sacca a tracolla.

«Come ti senti?»

Il Vecchio si era calmato. La durezza dei lineamenti cozzava con la smania dello sguardo. I sensi di colpa lo corrodevano dall'interno, a dispetto dello stordimento artificiale con cui cercava invano di placarlo. Si avvicinò al ragazzo, di neppure quindici anni.

«Rispondimi!» sibilò, aggressivo «Dannazione, non fare la solita scena muta!»

Era sempre più allucinato. Lo afferrò per il bavero dell'abito.

«Cosa provi ora che sei un assassino?»

La domanda reale - "...Che ti ho fatto diventare un assassino..." - la ingoiò.

«Niente.»

La voce acerba di Mèlas era coerente con quanto affermava.

L'uomo si rilassò. Lo lasciò andare.

Fosse stato un ragazzo normale, mai avrebbe permesso che il suo apprendista imboccasse quella strada maledetta.

Ma Mèlas non lo era.

Agile, forte, preciso, letale e privo di emozioni: un sicario perfetto. Gli ingaggi sarebbero piovuti abbondanti come grandine, non appena la voce della sua esistenza si fosse sparsa. Lui avrebbe saldato i suoi debiti, il ragazzo si sarebbe assicurato un avvenire.

Non avrebbero più patito il freddo e la fame come l'inverno passato.

Era una giustificazione sufficiente per quanto accaduto quella notte.

Il Vecchio gli diede la solita pacca burbera tra capo e collo.

«Togliti quei capelli dal viso, o uno di questi giorni giuro che ti raso a zero! Torniamo alla bettola.»

 
(cit. "Il principe del Drago" di Chiara Piunno)

Luscinia...


 

La coperta venne strappata con violenza e gettata a terra. Nel chiarore abbagliante di una candela troppo vicina, Luscinia si trovò come nuda, esposta senza l'oscurità apatica che la ingoiava.

Batté le palpebre, confusa.

«Alzati!»

La visuale si schiarì, mentre le tende del baldacchino venivano scostate. La stanza era fredda, ma una fiamma scoppiettante era già stata attizzata nel grande camino.

«Alzati: ora.» ripeté Alexandra Madrigala Eliotropos che, di fianco al letto, torreggiava sulla ragazza ancora distesa. Il suo non era il tono di chi concede di discutere una richiesta.

La dama nera, fedele al nome, scintillava in un abito dal corpetto aderente, di velluto e pizzi scuri quanto la notte, e cosparsi di brillanti che rifrangevano - moltiplicandola in centinaia di riflessi - la luce della candela. La chioma, scendendo in ciocche arricciate attorno al volto bellissimo, era raccolta da una rete di pietre nere. I gioielli che le adornavano collo e orecchie erano di lucida ossidiana.

L’Ewrèd era furente.

Afferrò Luscinia per un braccio e, dimostrando una forza insospettata, la sollevò come una bambola, trascinandola oltre il bordo del letto.

Sconvolta, la ragazza rimase rannicchiata a battere i denti.

«Imlàdrys, voglio un bagno caldo pronto entro mezz'ora: manda Piramo a prendere catino e paravento» ordinò, imperiosa, l'Erede di Eterna, senza degnarla di uno sguardo.

«Modesta, vai nel mio guardaroba e prendi la veste avorio nel ripiano alto, le scarpe del terzo cassetto e le sottane di trina e seta. Muoviti, ragazza inutile! Di corsa! Quando torni fai in modo di prendere dalle cucine qualcosa di fresco... questo cibo vecchio di ore puzza. Dì a Vidèo di darti qualcosa di leggero e sostanzioso!»

Mentre tutti scattavano agli ordini, come se le parole di Alexandra fossero scudisciate, la donna tornò a concentrarsi su Luscinia, guardandola dall'alto in basso con espressione disgustata.

«Ai tuoi capelli e a come acconciarli penserò dopo» valutò.

Senza sapere bene perché, la ragazza si fece piccola su se stessa, schiacciata dallo sguardo e dal carisma della dama nera e, istintivamente, la sua mano corse a stringere l'örhègan di Èlberis.

Con rabbia fulminea, Alexandra glielo sottrasse.

Afferrata la giovane per la gola, la schiacciò in modo impietoso sul letto.

Luscinia sgranò gli occhi e ansimò di terrore, ma non mosse un muscolo.

La voce bassa, sprezzante della donna la paralizzò.

«Fino a quando hai intenzione di piangere e tremare, Raya? È questo che sei in realtà? Una donnetta tutta lacrime e sospiri? Una invertebrata figlia di un mondo lontano fatto di vigliacchi?»

Luscinia annaspò.

Lei le lasciò la gola. Sorrise, come una serpe pronta al morso.

«Vuoi morire? Rifiuti la mia ospitalità, il mio cibo e la mia compagnia perché non li ritieni degni di te, del ricordo del tuo defunto principe elfico che ti teneva chiusa nella torre?»

Luscinia strisciò di schiena per allontanarsi. Il cuore le batteva così forte da sfondarle i timpani.

«Se è solo la morte che cerchi...» riprese la dama nera, impugnando l'örhègan «... basta chiedere: sarai subito accontentata. Ma se sono gli altri capricci i motivi che ti spingono a questo disgustoso comportamento, sappi che ho conosciuto bestie meno ingrate di te. Ora decidi: bagno e abiti per partecipare al ballo di stasera... o questa?»

Il braccio sottile di Alexandra fu talmente rapido a estrarre la spada dal fodero, che Luscinia si ritrovò il filo tagliente a un soffio dalla gola nell'attimo di un respiro. Il riflesso cangiante della lama era sporcato da un alone grigio acciaio.

In quel preciso istante, Piramo entrò nella stanza, seguito da un codazzo di servi, trasportando il necessario per le abluzioni, mentre Modesta - dietro di loro - traballava nel tentativo di conciliare il vassoio del cibo su un braccio, e gli abiti da sera inguainati in una fodera di cotone sull'altro.

Imlàdrys, giunta per ultima, cercò lo sguardo della padrona in attesa di un suo cenno. Ma l'Erede di Eterna fissava Luscinia dritta negli occhi, e non sembrava intenzionata a lasciarla andare.

Soggiogata, la ragazza di Raya deglutì.

«Come volete voi, mia signora...»

Fu un sussurro, ma bastò a convincere l'altra ad abbassare l'arma.

Splendida nella veste nera, Alexandra gettò l'örhègan verso Luscinia, con disprezzo.

«Un'altra bestia ammaestrata».

Strinse e aprì la mano con cui aveva impugnato l'elsa candida: la pelle del palmo e delle dita era scottata. Con l'altra si riassettò i ricci e la collana; i grani di pietra nera tintinnarono.

«Hai talmente paura da non riuscire neppure a odiarmi. Avrai mai il coraggio delle tue azioni, o aspetterai sempre di essere condotta al guinzaglio, Raya? Ma quale Alfiere Bianco dell'Imperatrice! Tu sei un giocattolo con cui molti si sono trastullati per ottenere i propri scopi. Poverina! Non è forse stato così anche con Èlberis? Lo svago del Protettore: quell'individuo aveva gusti strani... Ora che lui non c'è più, chi ti difenderà?»
Luscinia non proferì parola, non sbatté le palpebre, smise persino di respirare: nel bianco ovattato del suo dolore, della sua fuga da tutto, qualcosa si incrinò. Una scintilla cambiò la direzione del percorso in discesa a cui la sua anima, ormai, si era abbandonata da giorni, e quel qualcosa, dentro, soffocato tra le ombre che le divoravano il cuore, udì le parole della dama nera e reagì alla loro provocazione.
La rabbia.
Bastò quella presenza perché lo sguardo della ragazza, da vuoto, tornasse vivo.
Bastò quello, perché Alexandra Madrigala Eliotropos si ritraesse, soddisfatta, facendo cenno ai servi di disporre ogni cosa per il meglio.

 
(cit. "Il principe del Drago" di Chiara Piunno)
 

Saphina...



"Era stesa supina, in bilico fra il bordo del triclinio e il prato. Il ragazzo biondo era chino sui suoi seni scoperti, e li baciava con foga sotto lo sguardo paziente di un altro commensale, che aspettava semplicemente il suo turno, accontentandosi di accarezzarla sotto i delicati panneggi della veste. Saphina lanciò un urlo oltraggiato, ma ne uscì solo un rantolo che venne di certo mal interpretato, dato che il giovane si scostò e lasciò lo spazio all’altro. L’uomo le morse i capezzoli mentre frugava tra le sue gambe con la mano. Con un ringhio esausto e disperato di rabbia, la ragazza lo colpì al volto poi al ventre con le ginocchia, quindi iniziò a tempestare di pugni l’altro, usando quella forza tremante per riuscire a sollevarsi. Intorno a loro nessuno sembrava far caso alla sua reazione, anzi qualcuno ne rise.

Fortunatamente per Saphina, le droghe che aleggiavano nell’aria rendevano lenti e ottusi gli spasimanti. Tornando di colpo lucida, lei si strappò dalle loro grinfie e, inciampando tra i corpi avvinghiati dei commensali, e i calici e i cibi abbandonati nello spreco, fuggì via, le braccia strette al petto nell’inutile tentativo di coprirsi con la veste slacciata che cadeva da ogni parte.

Mentre attraversava il padiglione nel culmine dell’orgia, colse scene indescrivibili di donne e uomini che si accoppiavano in massa. Non sussisteva differenza fra giovani e vecchi, liberi e schiavi. Alcuni si intrattenevano con più amanti contemporaneamente, e molti, non facendo caso a ciò che facevano, si univano con passione a individui del loro stesso sesso.

Un coro di voci femminili posto accanto a una fonte accompagnava il ritmo degli amplessi con salmi vibranti.

La “voce” nella testa di Saphina urlò di disappunto, ma cosa dicesse rimase un mistero anche per lei, troppo sconvolta per udire, o ricordare quanto udito.

La giovane di Roa uscì dal padiglione e la luce limpida del sole diretto, senza più teli sanguigni, le provocò una vertigine.

Altri invitati, più moderati, sedevano ai margini del porticato, bevendo e conversando. Mentre lei correva oltre le colonne, non le concessero più di un’occhiata pensosa.

Saphina infilò una porta aperta, ritrovandosi in una stanza in penombra.

Era sola.

Ansimava e batteva i denti, immobile nella calma improvvisa che stonava con la violenza terribile che aveva subito. Il tocco prepotente di quelle mani estranee le riaffiorò sulla pelle, rievocò altre mani e altri luoghi, il freddo delle notti invernali di Roa…

La sua pelle sudata fu squassata dai brividi; si sentì sommergere da un disgusto infinito. Si sentì sudicia. Marchiata. Molto più di quando la sua famiglia aveva scoperto la sua colpa… molto più di quando aveva ucciso.

Gettatasi in un angolo provò a vomitare, ma riuscì solo a scoppiare in singhiozzi violenti. Rannicchiatasi fra la porta e un mobile basso, strinse le ginocchia al petto per non sentirsi più tanto nuda, esposta. Ma lo schifo rimase lì, sopra e dentro di lei.

Le lacrime, nere di kajal, macchiarono mani e pelle.

La veste rossa era, ormai, un inutile brandello.

Posato il capo tra le braccia, Saphina prese a invocare il nome di Mèlas con sempre maggiore forza."

 

(cit. "Il principe del Drago" di Chiara Piunno)

giovedì 21 marzo 2013

Mèl in copertina ^^

Beh, è solo una illustrazione editata su un mensile locale, ma lui fa davvero bella figura su carta ;P
 
Basta, mi ha emozionata! *W*

mercoledì 20 marzo 2013

IL PRINCIPE DEL DRAGO VOL. 1 e 2 su CARTA!!!

"EUREKA!!!" disse la iuccy!!! :D




FINALMENTE è in vendita on-line la storia di Mèlas, Luscinia e Saphina su carta stampata!!! ç__ç mi viene da piangere per il sollievo!!!
book-shop

Potete acquistare il libro on line e farvelo spedire comodamente a casa, stile "mondolibri" per capirci! ;)

lunedì 18 marzo 2013

Fantasy Selfpublishers: Settimana della Lettura: 18 - 24 marzo!

Fantasy Selfpublishers: Settimana della Lettura: 18 - 24 marzo!: "La Settimana della Lettura" è un’iniziativa promossa dal gruppo "Fantasy Selfpublishers". Per una settimana, dal 18 al 24 marzo, ben 18 romanzi in formato ebook saranno proposti al prezzo promozionale di 1,00 euro!

Questi sono gli autori e le opere che aderiscono all’iniziativa:
Mara Fontana: La Guerra dei Grandi Tumuli
Simone Lari: La Nemesi dei Mondi – L’Ombra della Morte – Nameless: La Notte dei Fuochi
Andrea Tranchina: Il Sigillo di Moira – L’Ultimo Guardiano
Aurora Torchia: Favole del Crepuscolo
Paolo Parente: Il Cristallo di Necros
David Gasperini: La Spada della Luce
Therry Romano: Time Vampires
Chiara Piunno: Il Principe del Drago
P. Marina Pieroni: Bianco e Nero parte I: Il Potere dei draghi
Serena Versari: Angels
Alexandra Romano: A Destiny Prescribed
Maddalena Cioce: Forgotten Times: La Redenzione dei Dannati
Noemi Gastaldi: Il Tocco degli Spiriti Antichi

Volete saperne di più? Visitate la pagina Facebook del gruppo

sabato 16 marzo 2013

Resoconto della settimana...

E mentre cerco di capire se oggi sono TUTTI matti, o sono io a esserlo, posto una citazione dal libro "Il regno senza terra" (di Chiara Piunno) che mi sembra calzi a pennello U_ù



"The Umbrella" 1883 (Marie Bashkirtseff)



"... aggredire per solitudine, aggredire per sopravvivere, aggredire perché non è rimasto altro da fare... tutto questo io lo conoscevo bene... sapevo cos'era quel nervo d'acciaio che scattava ogni volta che una parola, un gesto o un "ma..." rischiavano di sfiorare la mia esistenza schiva, ferita... c'era poco da fare: io lo capivo."
("Il regno senza terra", di Chiara Piunno)

 



 

giovedì 14 marzo 2013

lunedì 11 marzo 2013




...ebbene: c'è poco da fare! Quando un "mi piace" sudato svanisce, mi sento sempre in qualche modo responsabile del responso (freddura) U_ù cosa potrei aver fatto x "scontentare" l'ex follower? dove posso averlo annoiato, deluso, offeso...? Peccato.
Il web è anonimo, eppure - proprio per questo - incide molto nelle emozioni, perché è INCOMPRENSIBILE per i canoni umani, fatti di sensi... Un saluto a chi non ci vuol + frequentare ^^ grazie per aver viaggiato con AIR ETERNA!!!!
(forse... che se lo sia mangiato un Ozlàs??) O___O''''

Fantasy Selfpublishers: I Disegni di Chiara Piunno


Piccolo omaggio al mega lavoro di Maddalena, che si sta facendo in quattro per noi Fantasyselfs... un gruppo di persone davvero in gamba! ;)
Fantasy Selfpublishers: I Disegni di Chiara Piunno

venerdì 8 marzo 2013

Ancora uno!!!!

copyright del disegno by Chiara Piunno
La Guerra è iniziata...
 
 
"Mi piace mettere frasi spoiler che i lettori ancora non possono capire ^^"
 
Questo post è per celebrare la ventesima anonima persona che ha acquistato Il principe del Drago, primo libro della saga de LE PORTE DI ETERNA.
A te, che hai osato varcare le Porte, un grazie immenso!
Ora altre 20 vite si sono intrecciate a quella di Mèlas, Luscinia e Saphina, e potranno tramandarne il ricordo.
 

Al ritmo dell'umore, è l'8 marzo, DONNE!

di Anne Bachelier (titolo non trovato)
 
Non faccio alcun augurio alle donne, perché nessuno ha bisogno di essere festeggiato per essere quel che è, nel bene e nel male... anche oggi per ogni donna sarà una giornata di sfide, problemi, sorrisi e pianti. https://www.youtube.com/watch?v=rYEDA3JcQqw
Ma ciò non riguarda solo il gentil sesso - che di gentile ha nulla - .... anche il sesso forte (che forte non è) avrà la sua giornata di preoccupazioni, dolore, gioie e pianti.
Un non-augurio anche a loro. https://www.youtube.com/watch?v=zvCBSSwgtg4

mercoledì 6 marzo 2013

Tutorial della disegnatrice di Mondi: il colore... la teoria ;P

Oggi la signorina Violet mi ha posto di fronte a un tema che mi profondamente coinvolta.
Il colore.
Banale?
Direi di no.
Chi ama il fantasy, prima o poi viene travolto dal problema "colori". Un mondo che si rispetti deve imprimersi a fondo in chi legge e in chi vede; personalmente, scrivere e colorare sono la stessa cosa.
Partiamo dalle cause, poi approfondirò le conseguenze.
Il colore, ci dice la scienza, non è che una questione di fisica. La Iuccy (io) dice che è una autosuggestione... non perché la suddetta iuccy neghi la scienza (e ci mancherebbe: è il pane di ogni fantasy!), ma perchè - di fatto - chi colora sa benissimo che per fare la neve, non si lascia il foglio bianco, e che per dare l'idea dell'acqua non basta un poco di celeste messo al punto giusto. O meglio, basterebbe ^^ ma quale disegnatore di Mondi si accontenta?
Io di sicuro no.
Bene, dopo queste premesse ovvie, andiamo al tema uno del tutorial.
Come fare una buona colorazione?
L'arma numero uno del colorista è l'esperienza, e non ci piove. Ma prima dell'esperienza ci vuole occhio. E quello o ce l'hai, o lo crei :> mi spiego: colorare è come cucinare. Occorrono gli attrezzi adatti al risultato, il gusto per scegliere gli ingredienti e la pazienza di farli cuocere perché si mescolino in modo corretto.
Quindi, serve anche il controllo di ciò che si fa, o prende fuoco tutto (l'esperienza, ah!!) ;)
Ma l'elemento base per rendere il risultato speciale, per me, è solo uno.
La passione.
Non "la passione del disegno", proprio la passione: quella sensazione che ti prende alla gola, il solletico allo stomaco che si sente solo in presenza della persona amata o della fetta di torta preferita...
Un bella condizione che permette alla testa di superare i suoi pregiudizi inculcati (es. la neve è bianca, etc...) e di abbandonarsi con sguardo limpido ai sensi. Gli occhi in primis.
Non c'è colore senza luce, e non c'è luce senza colore.
Pertanto, quando avrete la sensazione beata che vi ho descritto, non guardate il foglio: ricordatevi la luce e la percezione del colore nella vita reale.
Sforzatevi di rammentare come sfumava quel tono sull'altro; se era un contrasto netto o un soffuso. Cercate di guidare la mano con la memoria :D è lei la vera fonte di ogni colore.
Per fare una buona colorazione, non guardate il bianco della carta, ma fuori della finestra. Guardate gli altri, suddividete le sfumature dei colori che vedete su una mano, su una foglia in porzioni di colore più piccole, e identificatele nei toni che avete sul tavolo da lavoro.
E usate la passione per renderli speciali.
Si tratta di un esercizio indispensabile per chiunque ami colorare.
La cosidetta causa.
Colorare è un atto di pura passione.
Un hip-hip Hurrà alle prime iscritte!!! Un mega benvenuto alle ragazze di Emozioni di Inchiostro (blog che vi invito a visitare, v. link sotto ;>): avete attraversato la Porta. Siete Phaweeles - viaggiatrici della Luce - ad honorem!!! =^__^=

martedì 5 marzo 2013

Buongiorno! ^^ è una bella mattina di pioggia, il cielo è grigio cenere e per salutarvi sto rubando il tempo che i clienti mi concedono. Oggi ho saputo che una amica del mio boy, una ragazza fantastica, è riuscita a realizzare un suo sogno lavorativo. Avrà una serie animata e un fumetto suo con i personaggi della nostra infanzia. Bello sapere che qualcuno ogni tanto riesca. (Forza, Vanessa!!!)
Le persone in gamba meritano ogni incoraggiamento, soprattutto da chi sa cosa significhi rincorrere un sogno irrealizzato.
Divagazione con una punta meschina di invidia, pardon ;P
Se siete in questo blog vi starete chiedendo cosa accade oltre le Porte di Eterna.
Da quando sono state riaperte - e ogni riferimento alla piccola Lu è superfluo - tante cosa van cambiando. Il mondo non è + lo stesso dopo un mutamento: cambiano i tempi, le energie, la luce... persino il respiro. Nella mia vita di persona, lavoratrice, scrittrice, il cambiamento è parte dell'aria.
Da sempre penso che le cose immutabili siano cose morte, e che la forza di ognuno è proporzionale alla capacità di seguire l'onda nuova con le sue conseguenze.
Ma è dura. E nessuno vi avverte quanto lo sia.
Per questo è una bella sfida =^^=
Scrivere e pubblicare, per me, è stata un sfida e lo sarà sempre.
A chiunque continuerà a seguirmi, a chiunque avrà il coraggio di varcare le Porte e accompagnarmi nel viaggio, assicuro che il cambiamento sarà il nostro pane quotidiano.
Sempre, anche quando tutto sembra immobile.

lunedì 4 marzo 2013

Bene, ora che ho preso il via non resterebbe che partire... Ogni giorno mi accosto ai vari social network, e malgrado la gratitudine che provo nei loro confronti perché mi danno la possibilità di aprire il mio mondo a tutti, mi sento perennemente in ansia, come una maratona senza fine dove non si arriva mai e dove si vede solo la schiena di quelli che - beati loro - stanno tutto il giono a lavorare con questi mezzi fantastici, come degli irraggiungibili stacanovisti.