by Chiara Piunno

giovedì 4 aprile 2013

La razza degli Uomini...

 
 
Una frase che scrissi, una riflessione che ritorna ogni giorno; in special modo oggi..
«La gente di Raya è attratta dalla Luce, ma più spesso dall'Ombra. Gli Uomini nascono deboli, crescono confusi, scelgono la via da percorrere fra mille errori e ripensamenti, mai soddisfatti della scelta... poi muoiono in una manciata d'anni, abbandonando all'oblio ciò che hanno faticosamente costruito: è così che Obliatho li irretisce, è questa la loro fatale debolezza. Il Tempo. Chi ne ha poco, tende ad arraffare quanto può e non bada molto a ciò che calpesta. Cosa importa se le conseguenze delle loro azioni ricadranno su chi verrà dopo? Non saranno lì a vederle... non godranno e non soffriranno dei loro sforzi. Saranno polvere. E allora, che importa cedere a compromessi, infrangere giuramenti, tradire alleanze, uccidere o devastare in base alla convenienza? Traditori e assassini... tutto passa: gli anni cancelleranno anche i ricordi delle colpe e chi verrà dopo non avrà memoria alcuna della verità. Per questo, cadrà di nuovo. Ma la precarietà e l'incertezza degli Uomini non toglie, di fatto, che per ogni loro gesto, parola o decisione, gli esiti che ne conseguiranno, segneranno a fondo gli anni a venire, influenzando inesorabilmente chi sopravvivrà loro. Dhomaä... l'Ombra... è la metà buia della natura rayan ed esiste in ogni figlio di Raya.»
 
- Il Principe del Drago, di Chiara Piunno.

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